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19 Giugno
2019

INELEGGIBILITA' LA CORTE COSTITUZIONALE SCONFESSA IL C.N.F.

Firenze, lì 19 giugno 2019

INELEGGIBILITA'

LA CORTE COSTITUZIONALE SCONFESSA IL C.N.F.

Vince il principio del pluralismo nella rappresentanza ordinistica

Gentili Colleghe, Cari Colleghi,

come probabilmente già saprete la Corte Costituzionale, all’esito della Camera di Consiglio di ieri, nella quale si è discusso delle questioni sollevate dal C.N.F. sulla legittimità costituzionale del divieto del terzo mandato consecutivo dei componenti dei Consigli degli Ordini, ha emesso un comunicato stampa facendo sapere che, al termine della discussione, le questioni sollevate sono state dichiarate non fondate.

La Corte Costituzionale, si legge ancora nel comunicato, ha escluso che il divieto in questione violi il diritto di elettorato passivo degli iscritti ed ha considerato che la norma censurata, ovverosia l’art. 3, comma 3, secondo periodo, della legge n. 113/2017, realizzi un ragionevole bilanciamento con le esigenze di rinnovamento e di parità nell’accesso alle cariche forensi.

La Corte ha inoltre ritenuto, richiamando espressamente l’ormai nota sentenza n. 32781/18 della Corte Suprema di Cassazione, Sezioni Unite Civili, che la norma in questione non è retroattiva ed è quindi, come già stabilito dai Giudici di Piazza Cavour, immediatamente operativa.

Si chiude pertanto un semestre pieno (le Sezioni Unite sopra richiamate furono infatti depositate il 19/12 u.s.) di grande confusione e di grande preoccupazione che hanno avuto l’effetto di prorogare per ben 7 mesi la durata dei Consigli dell’Ordine.

La Corte Costituzionale in definitiva fa propria l’interpretazione della norma così come indicata nell’atto di intervento per il Presidente del Consiglio dei Ministri ovverosia quella di promuovere il pluralismo nella rappresentanza professionale a vantaggio del buon andamento del sistema.

Vi abbiamo sempre informato di tutti i vari sviluppi e non potevamo certo fare a meno di darvi notizia di quanto accaduto ieri.

Un caro saluto e buon lavoro a tutti.

Avv. Andrea Pesci